Secondo Mc Kinsey, nota società di consulenza a livello internazionale, le automobili del futuro (neanche troppo lontano) saranno sempre più connesse ad internet. Ci sarà un maggiore utilizzo dei car data ma anche degli advanced analytics che porteranno ad implementare l’attuale livello di sicurezza sulle auto, sfruttando a pieno le potenzialità della rete. Entro il 2030 i dispositivi hi-tech registreranno una diffusione altissima contribuendo a dare slancio ad un segmento di mercato che da solo arriverebbe a valere circa 500 miliardi di dollari.
Tutto ciò, come si può immaginare, avrà un grande impatto anche sul fronte dell’assicurazione auto, che dovrà necessariamente rimodularsi sulle base delle nuove esigenze dei guidatori. Senza contare poi che, la sempre più ampia diffusione di tutti questi particolari dispositivi, potrebbe portare ad un maggiore livello di sicurezza al volante riducendo drasticamente il numero di incidenti stradali.
Realisticamente sembra che saranno necessari ancora una decina di anni perché questi sistemi di nuova tecnologia entrino a pieno regime sulle vetture ma le prospettive evidenziate sono positive, specialmente se si considera lo stato attuale delle cose. I guidatori infatti sembrano apprezzare tutti quegli strumenti che facilitano l’uso dell’automobile: basti pensare ai sensori di parcheggio, presenti in più della metà dei mezzi circolanti, ma anche il navigatore, elemento ormai irrinunciabile per l’80% del campione.
Molti sono gli studi che, specialmente negli ultimi tempi, si sono occupati di indagare quali saranno le caratteristiche principali del parco auto che circolerà nei prossimi anni sulle nostre strade. Stando a quanto comunicato da un’indagine curata da KPMG le famiglie diventeranno sempre più attente all’ambiente – ed al proprio portafoglio – scegliendo sempre di più i servizi di car- sharing. È stato stimato, ad esempio, che negli Usa entro 25 anni quasi la metà delle famiglie non possiederà più un’auto di proprietà, preferendo mezzi a noleggio, pubblici o condivisi.
Tratto da Facile.it