RCA a rischio aumento nel Nord Italia

Assicurazioni auto verso la tariffa unica

Forse, e con conseguenze opposte in termini di costi in base alla zona di residenza. Il comunicato stampa emesso dopo il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2018 ha sollevato non pochi dubbi e timori sull’argomento, nel mondo assicurativo e tra i consumatori. Facciamo il punto sulle ipotesi circolanti, nell’attesa di maggiori chiarimenti dalle sedi ufficiali.

Il nuovo Decreto Semplificazione, in base al comunicato stampa pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, inserisce tra le Misure per lo Sviluppo Economico questa voce:

RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.

Nessuno ha finora aggiunto particolari né chiarito in modo univoco il significato concreto del testo, ma sono soprattutto le recenti affermazioni del vicepremier Di Maio rispetto alla imminente equità delle tariffe, oggi differenziate per aeree geografiche, ad alimentare il sospetto e i timori che si tratti di una manovra orientata all’istituzione alla tariffa unica per tutto il territorio italiano. L’allarme scatta soprattutto per gli assicurati del Nord Italia, per i quali un provvedimento di questo genere potrebbe significare, in base ai calcoli effettuati dagli addetti ai lavori, un aumento importante del premio RCA, anche fino al 40% per alcune province, Bolzano in testa.

Di contro, dopo questa manovra gli assicurati del Sud Italia potrebbero vedere il premio scendere considerevolmente, oltre il 65% nella provincia di Napoli, tra le maggiori beneficiarie. Il perché di queste variazioni, con tutto il loro peso, è presto spiegato. In Italia la differenza di premio su base regionale vede oggi una profonda frattura tra Nord e Sud, in ragione dell’indice di virtuosità delle diverse province in termini di incidenti e truffe assicurative. Si passa attualmente, secondo le fonti IVASS, da un premio medio RCA di 292,1 euro ad Aosta, ai 618,6 euro mediamente pagati a Napoli. Questo ovviamente a discapito di chi, regolarmente assicurato e virtuoso, si trova a dover scontare il prezzo di abitare in una regione a rischio. Purtroppo però l’introduzione di una tariffa unica, pensata per alleggerire la situazione per chi abita al Sud, andrebbe ad aggravare ingiustamente la situazione di chi abita al Nord.

Ferma la necessità di coprire un alto numero di incidenti e truffe, che non scomparirebbero per decreto, le compagnie di assicurazione tenderebbero infatti, con ragionevole certezza, alla compensazione. Va ribadito però che non esistendo una versione univoca dei diversi soggetti politici interpellati rispetto alle reali intenzioni del provvedimento per il momento è necessario attendere maggiori sviluppi per capirne l’effettiva portata.

Articolo tratto da facile.it

Tariffa unica Assicurazione RC Auto: Padova +15,8% Rovigo +23,4%

I riferimenti ad una RC Auto più “equa” contenuti nella manovra di bilancio 2019 hanno acceso in questo periodo il dibattito sugli effetti che una tariffa Rc auto (e moto) unica a livello nazionale avrebbe sulle tasche degli italiani.termometro-analogico

Le tariffe assicurative sono infatti molto differenziate sul territorio nazionale e riflettono la diversa “rischiosità ambientale”, ovvero la diversa probabilità di sinistri e frodi in cui può incappare lo stesso conducente circolando con lo stesso mezzo in aree geografiche diverse. Secondo l’Osservatorio Assicurativo di Segugio.it – aggiornato a tutto Settembre 2018 – il best price RC Auto medio nazionale nel secondo semestre 2018 è pari a 446€, con un valore minimo di 297€ a Verbano-Cusio-Ossola e un massimo di 768€ a Caserta.

Sulla base dei dati dell’Osservatorio abbiamo quindi simulato quali sarebbero gli impatti dell’adozione della tariffa unica nazionale per auto e moto in alcune provincie.

Alcuni esempi ricavati dalla nostra analisi:

  • Un consumatore di Padova Spenderebbe il 15,8% IN PIÙ rispetto ad ora sulla tariffa Auto ed il 35,9% IN PIÙ rispetto ad ora sulla tariffa Moto
  • Un consumatore di Rovigo Spenderebbe il 23,4% IN PIÙ rispetto ad ora sulla tariffa Auto ed il 25,5% IN PIÙ rispetto ad ora sulla tariffa Moto
  • Un consumatore di Bolzano, con la tariffa unica, spenderebbe 108€ in più (+31,8%) per l’RC Auto e 93€ in più (+38,9%) sull’RC moto
  • Un consumatore di Milano, con la tariffa unica, spenderebbe 41€ in più (+10,2%) per l’RC Auto e 35€ in più (+11,9%) sull’RC moto
  • Un consumatore di Roma, con la tariffa unica, spenderebbe 29€ in meno (-6,2%) per l’RC Auto e 47€ in meno (-12,6%) sull’RC moto
  • Un consumatore di Napoli, con la tariffa unica, spenderebbe 296€ in meno (-33,9%) per l’RC Auto e 505€ in meno (-60,3%) sull’RC moto
Nota metodologica: simulazione effettuata ipotizzando l’allineamento del prezzo RC di ogni provincia alla media nazionale, a prescindere dalla numerosità del parco veicoli di ogni provincia.

Dati tratti da Segugio.it

 

RC auto: novità su attestato di rischio e coppie di fatto

I nuovi provvedimenti Ivass

Novità in arrivo in materia di RC auto. L’Ivass ha emanato due provvedimenti che introducono la nuova disciplina dell’attestato di rischio chiarendo, da una parte, alcuni aspetti che riguardano l’attestato di rischio dinamico e, dall’altra, il riconoscimento della classe di merito di conversione universale (classe C.U.).contrassegno-addio[1]

Novità sull’attestato di rischio dinamico. Il primo provvedimento, dicevamo, concerne l’attestato di rischio dinamico, documento essenziale nel’RC auto che serve a riassumere tutte le vicende assicurative di un soggetto. Le novità dovrebbero consentire di valutare con più precisione la sinistrosità dell’assicurato visto che, d’ora in poi, l’attestato di rischio, e dunque il premio assicurativo, dovrà tenere conto anche dei sinistri che siano stati pagati a ridosso oppure dopo la scadenza del contratto, anche nel caso in cui l’assicurato abbia cambiato compagnia e quindi si parli di sinistri pagati tardivamente. Secondo l’Ivass, in questo modo verranno rimossi i comportamenti elusivi o quelli fraudolenti, a tutto vantaggio degli assicurati virtuosi.

L’RC auto e le coppie di fatto. Il secondo provvedimento, invece, chiarisce alcuni dubbi interpretativi che riguardano la normativa vigente circa comportamenti che in passato hanno determinato alcune disparità di trattamento tra gli assicurati delle diverse compagnie. Le nuove regole introducono benefìci che vanno a favore di alcune categorie di assicurati finora trascurate come i portatori di handicap e i conviventi di fatto e quelli uniti civilmente o ancora i veicoli oggetto di leasing.

Il Codacons approva. “Con questa misura – sostiene il Codacons – anche il settore assicurativo si mette al passo con i cambiamenti della società moderna. D’ora in poi sarà possibile, anche per le coppie di fatto per esempio, godere degli stessi benefici che finora sono stati riservati alle famiglie tradizionali. È necessario però intervenire – aggiunge l’associazione dei consumatori – anche sul fronte delle tariffe, in crescita su tutto il territorio nazionale nonostante la minore incidentalità che è stata registrata sulle strade”.

Rc auto cara e disparità nord-sud secondo i dati Codacons. Secondo uno studio redatto dal Codacons stesso su dati Ivass, infatti, oggi assicurare un’auto costa in media, nel nostro Paese, 420 euro. E i prezzi, sempre secondo il Codacons, sono in crescita del 2% con forti differenze tra il nord e il sud, che continua a registrare prezzi anche doppi. Questo, sostiene il Codacons, a fronte di sinistri stradali che, in Italia nel 2017, sono diminuiti del 2,7% e con feriti in calo del 4,8%.

tratto da Facile.it

Gli automobilisti scelgono il metano

La scelta dell’auto da parte di un guidatore viene resa sempre più ardua dalla moltitudine di modelli che attualmente affollano il mercato delle quattroruote. Le preferenze possono variare in base alle diverse caratteristiche delle vetture prodotte dalle Case automobilistiche, anche se una delle più importanti resta la tipologia di alimentazione.800x533_depositphotos_36431513_xl-2015

Attualmente il settore è ancora dominato dai veicoli a gasolio, anche se a causa della necessità di abbattere le emissioni e della decisione dei produttori di sviluppare meno i motori diesel, sono in netto aumento le vendite delle vetture green.

A tal proposito, il metano è un’alternativa sostenibile ed economica rispetto ai carburanti tradizionali. A dirlo è un’indagine realizzata dal portale di annunci Automobile.it, che mette in evidenza come le immatricolazioni nei primi cinque mesi del 2018 siano cresciute del 56% rispetto allo stesso periodo del 2017. In più, il sito stila la top ten delle auto usate a metano più ricercate dai residenti in Italia sempre nel periodo gennaio-maggio di quest’anno.

I modelli Fiat tra i più venduti

La classifica dell’usato a metano vede 5 modelli del Gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles) presenti nelle prime dieci posizioni: si tratta di Fiat Panda, Fiat 500L, Fiat Doblò (rispettivamente terza, quarta e quinta), Fiat Punto (settima) e Lancia Ypsilon (decima). L’auto più ricercata fa parte invece del brand Volkswagen, ed è la Golf, seguita al secondo posto dalla Audi A3. Tuttavia, se si guardano i costi di acquisto, la quattroruote di seconda mano più conveniente per questo carburante è la Punto, con un prezzo medio di 7.800 euro, mentre la più cara è la A3, che sfiora i 20.500 euro.

Quali ragioni per scegliere il metano?

La ricerca ha stabilito che queste vetture consentono un risparmio del 54% sul carburante rispetto a una vettura diesel, del 62% rispetto a un modello a benzina (a parità di chilometri percorsi). In più, le auto a metano possono usufruire dell’esenzione dal bollo e circolare all’interno delle zone cittadine dove è previsto il traffico limitato. Da non dimenticare che la trasformazione a metano di un mezzo a carburante tradizionale prevede l’attribuzione di un bonus per installare l’impianto sulle vetture Euro 3 e Euro 4. A usufruire degli incentivi, partiti lo scorso novembre, sono gli automobilisti residenti nei Comuni aderenti ad ICBI, l’Iniziativa Carburanti a Basso Impatto: per ottenere lo sconto basterà recarsi presso uno degli installatori aderenti all’iniziativa.

Un ultimo motivo (il più importante) per scegliere il metano, è legato alla salvaguardia dell’ambiente. Stando ai dati della Roadmap sulla mobilità sostenibile, il metano produce il 20% di CO2 (anidride carbonica) in meno rispetto alla benzina e non contiene polveri sottili (i cosiddetti PM10).

Qualche svantaggio per l’RC Auto

I problemi riguardano la tendenza delle compagnie di assicurazione ad applicare premi più cari. Il rincaro delle tariffe può arrivare fino al 21% rispetto alla RC Auto tradizionale, un surplus che viene giustificato dall’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicurative) con il fatto che le vetture a doppia alimentazione vengono usate per percorrere in media più chilometri rispetto agli altri mezzi. La tesi non convince i produttori degli impianti a basse emissioni, secondo cui la percorrenza media non supera i 15 mila chilometri annui.

Ipotizzando, ad esempio, di voler assicurare una Lancia Ypsilon 3ª serie 0.9 TwinAir 85 CV Metano Ecochic Gold per un guidatore 35enne di Napoli, in seconda classe di merito e una media di 15 mila chilometri percorsi all’anno, si spenderebbero con una delle compagnie presenti nel mercato, 694,87 euro, una copertura che applica una formula di guida esperta (conducenti con età superiore ai 26 anni). Per la versione alimentata a benzina – Ypsilon 3ª serie 1.2 69 CV S&S Gold – il costo offerto dalla stessa compagnia  è minore, vale a dire 674,63 euro.

tratto da Segugio.it

 

 

Assicurazioni: sempre più progetti nel digitale

I dati del Digital Insurance Hub

Le compagnie assicurative si fanno sempre più digital, ma questa ormai non è certo una novità: dalle assicurazioni online all’utilizzo dei big data, il web offre numerosissime opportunità di crescita per le imprese assicurative, che dispongono ora di molte informazioni capaci di profilare la clientela, le sue necessità e i suoi bisogni in materia di protezione.ai-blur-codes-577585.jpg

Si tratta di un fenomeno di grande portata, quello della digitalizzazione, che oggi non può essere trascurato se si vuole rimanere competitivi in un contesto sempre più popolato. Ed è proprio in quest’ottica che le compagnia italiane negli ultimi anni hanno deciso di portare avanti grandi investimenti specialmente in campo di big data e analytics, che permettono di gestire in modo integrato un’ampia serie di informazioni per costruire prodotti sempre più innovativi e in linea con le esigenze del mercato.

Ecco le principali tematiche che sono state affrontate nel corso del secondo stream di ricerca del Digital Insurance Hub, promosso da CeTIF, CRIF e RGI, al quale hanno preso parte alcune delle principali aziende assicurative operanti nel mercato italiano. Una ricerca corposa e organica che ha preso in considerazione siti web e piani strategici di molte compagnie (36) operanti sul nostro territorio: ne è emerso che ben il 35% di queste è attualmente impegnata a fare progetti orientati al mondo big data e analytics.

La gestione dei dati, infatti, risulta essere alla base dello sviluppo di diversi tipi di progetti, tutti accomunati dalla volontà di studiare nuove soluzioni per mantenersi competitivi. L’introduzione di queste iniziative ha però richiesto alle compagnie un impegno ulteriore verso le direttive segnalate dall’European General Data Protection Regulation, anche se nel 2017 secondo i dati elaborati dagli esperti la metà del campione delle compagnie prese in esame aveva già avviato tutte le pratiche per essere in regola entro il termine ultimo indicato dalla normativa stessa.

tratto da Facile.it

Assicurazioni salute: i consigli dell’Ania

Assicurazione in chiaro di Ania

Solamente qualche giorno fa l’Ania ha pubblicato una nuova guida sulle assicurazioni salute; si tratta del quinto volume di una più ampia collana dal titolo “L’Assicurazione in chiaro” che ha lo scopo di fornire un concreto supporto informativo ai consumatori su più fronti in materia di protezione.img[1]

Questa volta la pubblicazione si dedica in maniera specifica alle assicurazioni salute che permettono di tutelare il sottoscrivente da tutte quelle situazioni impreviste che possono portare a spese sanitarie anche piuttosto onerose come nel caso di un intervento chirurgico o un ricovero in ospedale.

Una situazione sempre più diffusa in Italia e confermata dalle ultime elaborazioni condotte dall’Istat; nel corso del 2016, infatti, ben 35 milioni di nostri connazionali hanno dovuto affrontare spese collegate alla loro salute e di questi 7,8 milioni lo hanno fatto facendo ricorso a risparmi per far fronte a questa necessità.

Che il sistema sanitario italiano stia vivendo un momento abbastanza critico è ormai noto: le liste di attesa sono sempre più lunghe ed ecco perché in molti, anche solo per una visita, scelgono di fare ricorso a cliniche private, potendo così contare su tempistiche più snelle ma in parallelo questa decisone comporta anche un budget da destinare decisamente più alto.

Sottoscrivere un’assicurazione vita, dunque, può rivelarsi una scelta intelligente in quanto a fronte del pagamento di un premio mensile è possibile dedicarsi alla cura di se stessi e della propria salute con una più grande serenità.

Ecco perché attraverso questa pubblicazione l’Ania ha voluto fornire ai consumatori un quadro completo e dettagliato delle varie coperture disponibili oggi sul mercato, spiegandone il funzionamento e le differenze tra un prodotto e l’altro. All’interno del volume verranno approfonditi anche alcuni particolari aspetti normalmente poco trattati come, ad esempio, il questionario anamnestico o la normativa fiscale e le agevolazioni per chi possiede una copertura di questo tipo.

Tratto da Facile.it

Polizze via web: come stare alla larga dalle truffe

Riconoscere le truffe online sulle assicurazioni

Le truffe e i malintenzionati non vanno mai in vacanza e per questo l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ricorda a tutti i consumatori, a caccia della polizza più conveniente, il pericolo di imbattersi nelle cosiddette compagnie fantasma, ovvero compagnie assicurative non autorizzate ad operare in Italia e pertanto non abilitate al rilascio di alcuna copertura.

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L’ultimo allarme è stato lanciato dall’Istituto in occasione della segnalazione di tre siti internet che offrivano polizze Rc auto anche di durata temporanea.

In sintesi i tre siti, http://www.noiassicurazioni.it, http://www.insiemesicuri.it e http://www.feliciesicuri.it – come si legge in una nota dell’Ivass – non erano in alcun modo riconducibili a soggetti iscritti nel Registro Unico degli Intermediari (e pertanto, in sintesi, non erano autorizzati a rilasciare alcuna polizza valida).

Una volta accertato il fatto, l’Ivass ha chiesto alle autorità competenti l’oscuramento dei tre siti, ma per evitare il continuo proliferare di questi soggetti, in grado di catturare l’attenzione facendo leva su tariffe molto basse, l’Istituto ha raccomandato ai consumatori di adottare le opportune cautele nella sottoscrizione tramite internet di contratti assicurativi, soprattutto se di durata temporanea.

In pratica, prima della sottoscrizione dei contratti, è opportuno verificare che le polizze siano emesse da imprese e intermediari regolarmente autorizzati allo svolgimento dell’attività assicurativa tramite la consultazione sul sito dell’Ivass di alcuni elenchi: quello delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenco specifico per la Rc auto); l’elenco degli avvisi relativi ai casi di contraffazione, società non autorizzate e ai siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione; il Registro Unico degli Intermediari e dell’elenco degli intermediari dell’Unione Europea.

L’Ivass suggerisce inoltre di verificare, sempre sul sito dell’Istituto che, nel caso in cui il beneficiario del pagamento del premio sia un intermediario, se questo formula al cliente richiesta di pagamento a favore di carte di credito prepagate/ricaricabili e/o conti bancari/postali (anche on-line), l’intermediario iscritto nel Rui sia il titolare della carta o del conto.

In generale poi, per essere sicuri di avere a che fare con operatori autorizzati, basta seguire delle norme di buon senso, stando alla larga da quei soggetti che non forniscono tutti i dati relativi alla loro identità. Come ricorda quindi l’Ivass occorre verificare che i siti internet o i profili Facebook (o di altri social network) degli intermediari che esercitano l’attività tramite internet contengano i dati identificativi dell’intermediario e quindi l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica; il numero e la data di iscrizione al Registro Unico degli Intermediari nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’Ivass.

Tratto da Facile.it

Moto.app, la tecnologia che combatte le buche

Ecco la nuova app dedicata agli amanti delle due ruote

Il tema sicurezza è al centro dell’attenzione del mondo delle due ruote. E’, infatti, disponibile la nuova Moto.App, dedicata ai centauri, presentata al pubblico da Confindustria Ancma, Associazione nazionale del ciclo, motociclo e accessori, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità. L’app, gratuita, è disponibile per iPhone e per Android: offre tutta una serie di funzionalità utili ai motociclisti, ponendo l’accento sul tema delle buche, ormai diventate insidie per chi viaggia sulle due ruote.moto-app

L’app educativa. “L’app amplia in maniera tecnologica l’orizzonte sicurezza, arricchendolo con un contributo educativo, in modo da migliorare il comportamento dei motociclisti”, spiega Andrea Dell’Orto, presidente Ancma. Giusto, anche se il comportamento su strada dei motociclisti si dimostra già adesso alquanto virtuoso. Lo dicono i numeri, secondo cui l’Rc moto, come l’Rc auto, è in ribasso: nel primo semestre 2018, l’assicurazione moto è scesa del 3,1% rispetto a fine 2017, raggiungendo quota 334 euro: tutto merito della maggiore attenzione che i motociclisti mettono nel comportamento alla guida.

Tre livelli di utilizzo per la nuova app. Starter, Explorer e Adventure sono i tre i livelli di utilizzo. Starter permette di iscriversi associando la propria moto. L’app registra il tragitto attraverso il gps del telefono: basta lanciarla per iniziarne l’uso, ricevendo informazioni sul percorso che si effettua. Il secondo livello, Explorer, fa in modo di registrare i propri percorsi automaticamente con un piccolo dispositivo, chiamato dongle, collegato direttamente alla moto: comunica con la app tramite Bluetooth e permette di avere le statistiche più dettagliate. L’ultimo livello è Adventure: prevede l’installazione di Moto.Box (o di qualsiasi altra scatola nera) consentendo di tenere sotto controllo sia la posizione della moto che lo stato del veicolo. Con questo livello premium è possibile, inoltre, attivare un’altra funzione di sicurezza, quella che consente di ricevere l’alert (via sms ed e-mail) nel caso in cui la batteria sia scarica oppure staccata e in caso di spostamento della moto a motore spento.

Parte la campagna #Bastabuche. Per porre ancora di più l’accento sul problema sicurezza, Confindustria Ancma ha lanciato la campagna #bastabuche. Come sia sviluppato, lo spiega il direttore di Ancma, Pier Francesco Caliari. “Bastabuche si muove su due fronti: con il coinvolgimento di vari testimonial e di giornalisti, cui sarà affidato un telefonino per fotografare le buche su strade urbane, condividendole sui social con l’hashtag dedicato, e, d’all’altra parte, tramite una sezione specifica dell’app, nella quale sono inserite le foto degli utenti stessi che permetteranno di geolocalizzare le buche sulla mappa della città girandole direttamente sui device di tutti gli altri”.

Una community che comunica la mappa del territorio. Il software di Moto.App consentirà dunque alla comunità dei motociclisti iscritti di segnalare i punti critici dell’asfalto, contribuendo parecchio a mappare le buche su tutto il territorio nazionale. La logica della community, secondo Ancma, è uno dei punti forti del nuovo servizio. Nele prossime release dell’app, infatti, verranno inserite tra le funzioni quella che consentirà di creare un moto club virtuale e personalizzato, tramite cui si potranno incontrare i motociclisti che sono nelle vicinanze confrontando i progressi fatti in tema sicurezza.

Sicurezza stradale: i dispositivi che aiutano

Quando la tecnologia salva la vita

A volte può essere sufficiente anche una piccola distrazione per commettere un sinistro o un’infrazione del codice della strada quando si è alla guida di un veicolo. Ecco perché gli operatori del settore hanno messo a punto una serie di app e dispositivi con lo scopo di fornire un concreto supporto a tutti i guidatori perché, come sappiamo, non è sufficiente dotarsi di una buona Rc Auto per sentirsi protetti.

A man's hand on an automatic gearbox. Automatic shift transmission.

A questo proposito il Corriere.it solamente qualche giorno fa ha raccolto una serie di utili innovazioni e best practice con la volontà di aiutare gli automobilisti ad evitare sanzioni e rischi. Una tra le principali criticità evidenziate in questo contesto riguarda i limiti di guida; fortunatamente le auto moderne dispongono di sistemi in grado di tenere sotto controllo l’andamento del veicolo in modo più semplice come, ad esempio, il cruise control che permette di mantenere costante la velocità. Questo strumento, oltre ad essere una facilitazione in materia di sicurezza sulla strada, permette anche di mettere a riparo la propria patente e il proprio portafogli da sanzioni provenienti da tutor e autovelox.

Alcune auto, poi, dispongono di particolari sistemi acustici e visivi avanzati che, al superamento del limite, inviano un segnale al guidatore per avvertirlo del rischio che sta correndo. Andando poi su vetture più attrezzate possiamo segnalare anche l’occhio elettronico: si tratta di una sorta di telecamera capace di leggere i cartelli sulle careggiate e riportare il limite sul cruscotto in modo che il conducente abbia sempre ben in vista la velocità adeguata a cui andare.

Viaggiare in sicurezza, comunque presenta anche vantaggi degni di nota sul fronte della convenienza e non solo nel caso in cui si evitino multe per non aver rispettato i limiti di velocità. Mantenere un andamento costante alla guida di un veicolo fa infatti risparmiare carburante e contribuisce a ridurre le emissioni nocive nell’ambiente.

tratto da facile.it

Black Box: quanto sono affidabili?

Ecco le principali preoccupazioni espresse dagli operatori del settore

Secondo quanto stabilito di recente dalla legge concorrenza la tanto chiacchierata scatola nera arriverà presto a costituire prova ufficiale in caso di incidente stradale. Si tratta di una novità che ha visto il contrapporsi di pareri discordanti tra gli operatori del settore, molti dei quali si sentono dubbiosi rispetto all’affidabilità di questo strumento per decretare la dinamica di un incidente.scatola_ne_55845242

Come sappiamo, negli ultimi mesi sono molti i guidatori che hanno scelto di installare sul proprio veicolo la black box, anche a fronte delle riduzioni piuttosto consistenti sul premio dell’Rc Auto. Non solo, questo strumento permette anche di ottenere un maggior grado di sicurezza alla guida grazie al fatto di essere sempre rintracciabili in caso di necessità. Nonostante ciò, nel corso degli ultimi mesi, sono giunte numerose segnalazioni ai ministeri dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture a seguito dei decreti attuativi che mettono in luce le caratteristiche di questo strumento. A questo proposito un articolo de Il Sole 24 Ore si è occupato di sintetizzare le principali preoccupazioni su questo fronte degli operatori del settore.

Le maggiori criticità rispetto alla black box riguardano soprattutto la precisione e l’affidabilità nella ricostruzione delle dinamiche dei sinistri e, in particolare, la distanza di massima tolleranza che arriva a 10 metri per la determinazione della posizione del veicolo coinvolto, cosa che si rivela particolarmente utile nel localizzare un mezzo nello spazio ma non abbastanza per capire a quale distanza fosse rispetto a cose o persone oppure in quale carreggiata viaggiasse.

Su questo fronte anche l’Ania si è espressa, rimarcando la larga fiducia riposta in questi dispositivi dal momento che le scatole nere attualmente sul mercato risultano essere particolarmente efficienti. Tra i vari dubbi sollevati dalle diverse associazioni di settore rispetto alla black box c’è poi tutta la sfera che riguarda la privacy in quanto il monitoraggio costante entrerebbe in conflitto con il nuovo regolamento europeo sulla privacy.

tratto da Facile.it